Caso clinico del Dr. Matteo Papaleoni: comparazione diretto vs indiretto in elementi con Sindrome del Dente Incrinato
Ringraziamo il Dr. Matteo Papaleoni di Firenze per il seguente caso clinico caricato sul blog scientifico della Komet Academy:
Overlay in Disilicato di Litio VS Overlay Diretto Guidato da Indici in Silicone:
La paziente, una signora di 60 anni, si presenta alla nostra osservazione per un dolore acuto a carico dell’emiarcata inferiore di destra che si esacerba durante l’atto masticatorio con particolare acuzie nella fase di rilascio del morso stesso.
La paziente ha evidente difficoltà a descrivere quale sia di preciso il dente responsabile.
Dall’esame radiografico non si evidenziano processi cariosi destruenti e il test di vitalità al freddo positivo conferma l’assenza di coinvolgimento pulpare.
Il test alla percussione risulta negativo, a questo punto, insospettiti dalla presenza di due precedenti restauri in amalgama a carico degli elementi 4.7 e 4.6, è stato eseguito il test alla masticazione durante il quale, una volta fatto stringere e poi rilasciare tra i “denti sospetti” un rullino di cotone inumidito (d) alla paziente, siamo riusciti a duplicare il sintomo. La paziente stringendo il rullino non sentiva male mentre in fase di rilascio si scatenava lo stesso dolore che l’aveva portata a presentarsi alla nostra osservazione soprattutto a carico dell’elemento 4.7.
Questo dolore è patognomonico di una condizione morbosa meglio conosciuta come Sindrome del Dente Incrinato (SDI) e il quadro clinico ad essa correlato è purtroppo molto variabile così come la sua possibile evoluzione. Si potrebbe infatti anche verificare un secondario coinvolgimento pulpare e/o peggio ancora parodontale.
Una volta descritta la “difficile” gestione clinica di questo tipo di problematica si è optato, d’accordo con la paziente, per un build-up in composito e successiva preparazione per un overlay in disilicato.
Una volta isolato sotto diga di gomma e rimosso il precedente restauro in amalgama con la fresa Komet H32.314.012 si evidenzia l’incrinatura presente con andamento MOD.
Caso clinico Dr. Papaleoni incrinatura con andamento MODSolchi di profondità eseguiti con la diamantata Komet 835KRM.314.012, raccordo degli stessi con la diamantata serie 2000Komet 2979.314.014, build-up in composito e successiva scansione con produzione contestuale (ChairSide) del manufatto ceramico.
Il manufatto ceramico appena cementato con l’ausilio di un inserto sonico Komet 1981
Il Controllo radiografico appena ultimata la fase di cementazione
A distanza di circa 10 giorni, la paziente continuava a riferire ancora fastidi in quella zona di entità decisamente più blanda.
Dal test masticatorio è risultata una dolorabilità lieve ma evidente a carico dell’elemento contiguo a quello appena trattato. Si è così optato, d’accordo con la paziente, per una tecnica “intermedia” ossia una ricopertura cuspidale diretta guidata da indici in silicone.
Questo tipo di terapia si affianca alla tradizionale ricopertura cuspidale completa mediante build-up in composito e intarsio in ceramica che rimane comunque il “gold-standard” e trova un razionale soprattutto in virtù della possibilità che offre di avere in un’unica seduta; una protezione efficace delle cuspidi residue, la valutazione della remissione della sintomatologia dolorosa e la possibilità di contenere considerevolmente i costi non avendo bisogno di coinvolgere la figura dell’odontotecnico.
Una volta isolato sotto diga di gomma, è stato rimosso il precedente restauro in amalgama con la fresa taglia corone Komet H4MCXL.314.014
E’ stata poi detersa la dentina con la fresa Komet K1SM.021 CeraBur
E’ stata quindi rifinita la cavità con la diamantata serie S Komet S6881.314.012 e con la diamantata 830L.314.012
Si evidenzia anche a carico di questo elemento l’incrinatura presente con andamento MOD
Sono state rifinite le superfici approssimali con gli inserti sonici SFD1F e SFM2F
E’ stata eseguita una cavità a tunnel a carico del dente contiguo con l’inserto sonico SF68.
Solchi di profondità eseguiti con la fresa diamantata Komet 835KRM.314.012 e raccordo degli stessi con la diamantata serie 2000 Komet 2979.314.014. Rifinitura del gradino cervicale con punta sonica.
Solchi di profondità eseguiti con la diamantata Komet 835KRM.314.012 e raccordo degli stessi con la diamantata serie 2000 Komet 2979.314.014)
Prima di eseguire la fase adesiva si posiziona la mascherina in silicone – precedentemente confezionata – sul dente da trattare e si procede col “graffio” della stessa in modo tale da avere un riferimento visivo per l’applicazione del composito durante la fase di ripristino delle cuspidi abbattute.
Una volta eseguita la fase adesiva sul dente si procede con lo stampo con composito fotopolimerizzabile delle paresti vestibolare e linguale per poi completare il tutto modellando un “nuovo tavolato occlusale”.
Il dente prima e dopo appena rimossa la diga di gomma:
Controllo ad 1 mese e comparazione delle due diverse tecniche su denti contigui entrambi affetti da SDI
Un controllo ad un anno dall’operazione:
Overlay In Disilicato di Litio VS Overlay Diretto Guidato da Indici in Silicone
La comparazione delle due tecniche ha dimostrato come in entrambi i casi sia stato possibile ottenere la remissione della sintomatologia dolorosa ed il mantenimento della vitalità pulpare.
L’overlay in Disilicato di litio rappresenta una scelta sicuramente più performante in termini di mantenimento nel tempo di integrità strutturale e durata in generale. Di contro, la tecnica diretta con indici in silicone pur essendo di per sé caratterizzata dall’utilizzo di un materiale sicuramente meno stabile nel tempo, ma comunque altrettanto valido, permette di ottenere un risultato sovrapponibile con un notevole abbattimento dei costi per il paziente, cosa molto utile soprattutto in relazione alla possibile evoluzione della SDI in problematiche pulpari e/o parodontali che potrebbero richiedere ulteriori interventi e quindi ulteriori spese.
Il dott. Matteo Papaleoni si è laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha conseguito il Master di II livello di Endodonzia e Odontoiatria Restaurativa presso l’Università degli Studi di Siena. Ha seguito numerosi corsi annuali nell’ambito delle varie branche dell’odontoiatria tra i quali: il corso di Micro Endodonzia Clinica e Chirurgica del Dott. A. Castellucci nel 2006, il corso di Protesi Fissa del Dott. M. Nicastro nel 2008, il corso teorico pratico in Parodontologia del Dott. S. Parma Benfenati nel 2010, il corso annuale intensivo in Protesi Fissa del Dott. Mauro Fradeani nel 2011. Esercita la professione libera nello studio del Dr. A. Castellucci con particolare attenzione all’odontoiatria estetica e al restauro del dente con tecniche minimamente invasive. Relatore nell’ambito del corso annuale del dott. A. Castellucci sul tema “Il restauro del dente trattato endodonticamente” e su “L’otturazione endodontica con sistema Thermafil”.
Socio attivo della Società Italiana di Endodonzia (S.I.E.), ha contribuito alla stesura di numerosi articoli scientifici inerenti l’Endodonzia. Docente al Master di II livello di Restaurativa ed Endodonzia dell’Università degli Studi di Siena. Autore di capitoli di restaurativa nel testo del Dott. A. Castellucci “Compendio di Endodonzia” edito da Martina, Bologna e coautore di numerosi capitoli nei testi “Micro Endodonzia Chirurgica” e in “Endodonzia” entrambi della casa editrice EDRA. È membro della “Commissione Culturale” della S.I.E per il biennio in corso 2021-2022 e per il biennio in corso. Opinion leader Komet e penna attiva del sito kometacademy.it.