Influenza del trattamento termico Q sulle prestazioni degli strumenti endodontici in NiTi
Ringraziamo la prestigiosa rivista scientifica Dental Cadmos per la gentile concessione di pubblicare il seguente articolo riguardante gli strumenti endodontici Komet, evidenziando il miglioramento delle prestazioni dovuto al trattamento termico denominato Q.
Source : Dental Cadmos 2023;91(6):478-486
Di seguito, riportiamo il testo integrale della sintesi in italiano dell’articolo presente nel Dental Cadmos di giugno 2023, dove si pone l’attenzione su quanto il trattamento termico Q degli strumenti sia funzionale all’aumento della resistenza alla torsione e alla flessione.
TITOLO DELL’ARTICOLO
Influenza del trattamento termico sulla fatica di due strumenti endodontici in NiTi
AUTORI DELL’ARTICOLO
Luigi Generali 1) – First Author, Federica Veneri 1), 2) – Corresponding Author, Marco Barbieri 3), Giovanni Bolelli 3), Luca Lusvarghi 3), Francesco Cavani 4), Tommaso Matteucci 1), Eugenio Pedullà 5).
1) Department of Surgery, Medicine, Dentistry and Morphological Sciences with Transplant Surgery, Oncology and Regenerative Medicine Relevance (CHIMOMO), University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy.
2) PhD Program in Clinical and Experimental Medicine, Department of Biomedical, Metabolic and Neural Sciences – University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy
3) Department of Engineering “Enzo Ferrari” (DIEF), University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy
4) Department of Biomedical, Metabolic and Neural Sciences, University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy
5) Department of General Surgery and Medical-Surgical Specialties, University of Catania, Catania, Italy
OBIETTIVI DELLO STUDIO
Valutare la resistenza alla fatica ciclica e torsionale e la trasformazione di fase di due strumenti endodontici reciprocanti in nichel-titanio, con e senza trattamento termico.
MATERIALI E METODI DELLO STUDIO
Venti strumenti endodontici non trattati termicamente (Procodile, Komet, Brasseler GmbH & Co., Lemgo, Germania) e venti strumenti sottoposti a trattamento termico (Procodile Q, Komet, Brasseler GmbH & Co., Lemgo, Germania), di lunghezza 25 mm, diametro apicale #25 e conicità 0.6, sono stati sottoposti a prove di resistenza alla fatica.
La fatica ciclica dinamica è stata testata con un dispositivo sperimentale brevettato, a una temperatura di 35±1° C, in un canale artificiale in acciaio inossidabile con curvatura di 60°, che eseguiva un movimento assiale controllato, a una velocita di 8 mm/s. Gli strumenti sono stati utilizzati con uno specifico movimento reciprocante (Reflex DynamicR, Komet, Breasseler GmbH & Co., Lemgo, Germania). Sono stati misurati il tempo di frattura (TtF) e le lunghezze dei segmenti apicali fratturati. La resistenza alla fatica torsionale è stata testata a temperatura ambiente (21±1° C), vincolando gli strumenti a 3 mm di distanza dall’estremità e applicando loro una rotazione in senso antiorario a una velocita di 2 rpm, fino alla frattura. Sono stati registrati il carico di coppia massimo (Ncm) e l’angolo di rotazione corrispondente alla frattura.
Tutti i risultati sono stati analizzati statisticamente (p <0,05). L’analisi frattografica è stata eseguita con un microscopio elettronico a scansione con sorgente a emissione di campo (FEG-SEM). Per studiare le temperature di trasformazione di fase è stata eseguita la calorimetria differenziale a scansione (DSC), in un intervallo da -40 °C a +110 °C, alla velocita di 5 °C min-1.
RISULTATI DELLO STUDIO
Gli strumenti trattati termicamente hanno mostrato una maggiore resistenza alla fatica ciclica dinamica rispetto agli strumenti non trattati termicamente (TtF 303±18,5 s vs 220±18,4 s; p <0,05) e una maggiore resistenza alla frattura torsionale, sopportando un carico di coppia massimo maggiore (1,67±0,16 vs 0,82±0,07 Ncm; p <0,05).
Non sono state rilevate differenze significative nell’angolo di rotazione alla frattura tra i campioni trattati termicamente e quelli non trattati termicamente (298±25° vs 312±32°; p >0,05), ne nella lunghezza media dei frammenti fratturati (p >0,05).
Tutti gli strumenti hanno mostrato pattern di frattura sia di tipo duttile che fragile.
Secondo la DSC le trasformazioni dirette e inverse degli strumenti non trattati termicamente sono avvenute a temperature inferiori (<25 °C) rispetto a quelle degli strumenti trattati termicamente (≈50 °C). È verosimile, quindi, che questi ultimi non siano in fase austenitica alle temperature ambiente e corporea alle quali vengono utilizzati. Inoltre, la differenza nei valori di entalpia suggerisce una trasformazione a più stadi per gli strumenti trattati termicamente, con formazione intermedia della fase R, rispetto a una transizione diretta tra fase austenitica e martensitica per gli strumenti non trattati termicamente.
CONCLUSIONI
Secondo i risultati di questo studio il trattamento termico degli strumenti testati conferisce loro proprietà microstrutturali più adatte alle condizioni operative cliniche e migliori prestazioni in termini di resistenza alla torsione e alla flessione.
SIGNIFICATO CLINICO
Gli strumenti trattati termicamente potrebbero essere la scelta migliore, rispetto a quelli tradizionali non trattati termicamente, quando si devono affrontare condizioni cliniche complesse, come il trattamento di canali curvi e stretti.
Qui di seguito trovate il testo integrale dell’articolo: