25 Marzo 2021

Dischi diamantati per il laboratorio: lunga durata operativa e grande efficacia

Dischi diamantati 911H HH HK Komet

I laboratori odontotecnici più attenti e sensibili ai bisogni del mercato puntano a soddisfare le
richieste di maggior precisione e qualità dei manufatti, dovute soprattutto all’avvento del digitale.
La tendenza generale evidenzia una forte diminuzione del momento sottrattivo nel lavoro
dell’odontotecnico e un altrettanto forte incremento di attenzione nella cura delle superfici.
Bisogna sottolineare che le tante necessità di separazione e contornatura non possono essere
ridotte ad un’unica specie o “monocultura” di disco diamantato.
Per questi motivi è importante che l’utilizzatore conosca tutta la gamma di dischi, per evitare il
rischio di considerare utili e interessanti solo i cosiddetti dischi diamantati standard.
Moltissime esigenze degli utilizzatori sono davvero individuali e personali, per cui non sempre
soddisfabili con prodotti standard.
I dischi diamantati Komet, come è noto, sono venduti solitamente già montati su mandrino, in
modo da garantire una centratura sicura e una coassialità di rotazione priva di oscillazioni fuori asse.

In alcuni casi è prevista la versione non montata (ISO 900); consigliamo comunque di preferire sempre dischi già montati.
Nel campionario Komet, che qui di seguito viene descritto, i dischi – per ovvii motivi – non sono montati, ma alloggiati in spazi con un supporto magnetico, per la presa e il riposizionamento senza problemi e soprattutto per mettere in risalto le peculiarità di ciascun disco.
La grafica delle strisce indica per ogni disco gli spessori della parte operativa, il rivestimento –
monolaterale o bilaterale – e le granulometrie a disposizione.

La prima striscia mostra i dischi a nido d’ape 934 / 6934, i più flessibili di tutto il campionario.
L’imitazione della natura è sempre una fonte di ispirazione e di innovazione. In natura l’esagono è
la forma che permette la distribuzione spaziale più ergonomica e per la cera dei favi, l’esagono è
la configurazione più resistente in assoluto.
I dischi a perforazioni esagonali sono costruiti con la minore percentuale di materiale – acciaio
inox – teoricamente possibile, per cui sono i più flessibili, i meno soggetti ad impastamento e
surriscaldamento e con la maggior evacuazione del truciolo rispetto a tutti gli altri dischi.
Lo spessore di diamantatura rimane costante a 0,18 mm per la grana media e a 0,22 per la grana
grossa (anello verde), mentre l’ampiezza della diamantatura bilaterale varia a seconda dei diametri
disponibili. Per esempio:

  • nel diametro 100 l’ampiezza di diamantatura è di 1 mm
  • nel diametro 140 l’ampiezza di diamantatura è di 2 mm
  • nel diametro 180 e 220 l’ampiezza di diamantatura è di 3 mm.

I dischi perforati a nido d’ape sono nati soprattutto per le contornature nelle zone interprossimali di denti in resina composita e in ceramica.
Grazie al reticolato a nido d’ape è possibile “vedere attraverso”, cioè controllare il lavoro sulle
superfici durante la rotazione, una caratteristica veramente unica nel panorama dei dischi
diamantati.
La versione in grana grossa può essere usata anche per separazioni su gesso extraduro per
monconi, nel qual caso si apprezzerà lo scarico continuo di truciolo e di polvere, a tutto vantaggio
della pulizia di lavoro.

La seconda striscia espone più famiglie di dischi.
Il disco 6924 rappresenta la versione rinforzata del 6934 – per resine, ceramiche e gesso – per gli
utilizzatori desiderosi di un disco flessibile, ma non troppo, per una asportazione più rettilinea
rispetto alla versione a nido d’ape completo.
Il rinforzo è costituito da una spirale interna che richiama esteticamente il logo Komet e che
irrobustisce il reticolato a nido d’ape.
Il 942 è un disco molto particolare, perché presenta una diamantatura integrale applicata alla sezione del disco e non, come avviene per tutti gli altri dischi del campionario, un rivestimento
diamantato superficiale.
La scritta “Sintered” evidenzia il particolare rivestimento diamantato, per cui il 942 o il 6942 a
grana grossa sono completamente impregnati di grani diamantati al margine.
Le separazioni sulla ceramica risultano veloci, proprio perché avvengono con soli grani di
diamante senza “l’interferenza” del supporto metallico.
Occorre però far presente che i dischi (6)942 devono essere impiegati con molta cautela e solo
assialmente, perché uno scarto laterale potrebbe far saltare il blocco di diamante.
Rispettando una tale precauzione, la durata di questi dischi è veramente notevole e il loro impiego può essere esteso anche alle ceramiche ad alte prestazioni, come disilicato e zirconio, avendo cura di lavorare sempre a bassa pressione e a circa 15.000 giri al minuto.
Il disco 946 nasce esclusivamente per separazioni su resina acrilica, materiale che tende ad
impastarsi facilmente per il calore provocato dal frizionamento.
Le dentellature della parte operativa, molto grandi e spaziate tra loro, contribuiscono a ridurre
drasticamente la tendenza al surriscaldamento e all’impastamento.
La resa di asportazione di questo disco sulla resina acrilica è veramente molto elevata, grazie ai
grandi spazi di evacuazione, ma impone una lavorazione sempre assiale da parte del tecnico, per
evitare che una dentellatura si incagli o si possa inavvertitamente piegare, rendendo inutilizzabile il
disco nel suo insieme.

Il 911 è un disco robusto per piccole separazioni rettilinee su ceramica.
La diamantatura bilaterale è – se paragonata ad altri dischi – di ampiezza limitata a soli 1,5 mm.
Il 984 è un disco unico per la presenza di una doppia granulometria: più fine in periferia e media al suo interno. L’andamento delle 2 diamantature sul disco è ad onda continua, per creare uno
stacco tra la grana media e quella fine e per migliorare l’asportazione nella parte più esterna.
La diamantatura fine all’estremità del disco ricorda in un certo senso il disco sinterizzato, per la
presenza di maggiore quantità di diamante applicato sulla sezione del disco.
Il doppio spessore di diamantatura consente una rifinitura accurata nelle zone più profonde della separazione e una rimozione più rapida negli spazi iniziali; si potrebbe parlare di un effetto di tessitura superficiale sugli spazi interprossimali.
Il 918B è un disco pieno bilaterale, quindi decisamente molto abrasivo, utilissimo per la
sgrossatura della ceramica su entrambi i fronti delle superfici interprossimali.

Il 919 è la versione monolaterale inferiore del precedente. Grazie alla superficie completamente
diamantata, le sgrossature e le separazioni risultano rapide e veloci su di un unico elemento
dentale.
Il 918PB è di fatto il 918B a diamantatura bilaterale in versione perforata.
Trattandosi di un disco con diamantatura estesa a tutta la superficie, le perforazioni aiutano a
scaricare il truciolo e raffreddare il disco.

I primi 3 dischi della quinta striscia colpiscono l’attenzione per i diametri molto estesi: 300 e 400
I diametri grandi sono indispensabili per tagli superiori ai 10 mm, per es. per arrivare fino in fondo al modello in gesso, al fine di suddividerlo in tanti monconi singoli, riposizionabili su appositi tray per una lavorazione individuale.
Un disco a diametro 300, calcolando l’ingombro del rivetto centrale, lavora per una profondità
massima di circa 11,5 mm,

  • Con il diametro 400 si può arrivare a 15 mm di profondità di lavoro
  • Con il diametro 480 si può arrivare a 19 mm di profondità di lavoro.

Il 6924 e l’8964 sono per il sezionamento dei monconi in gesso dal modello.
L’8964 è in grana fine, per cui esegue sezioni sottili.
Molto importante: l’orientamento delle dentellature di questo disco consente un utilizzo solo in
rotazione destrogira.
Il 924XC nasce per il taglio di ceramiche pressofuse, ma va bene anche per gesso.
Il reticolato a nido d’ape, rinforzato da una spirale, è in questo caso più spesso rispetto al 6924 in
Ø 400. Questo fa sì che il 924XC resista alle sollecitazioni di taglio su ceramiche pressofuse.
Lo spessore della parte diamantata è molto consistente (1,10 mm) non solo per il maggior
spessore della struttura metallica a nido d’ape, ma anche per la presenza di una granulometria
Extra-Grossa. La sigla XC significa Extra-Coarse.
L’ultimo disco della striscia è il 919P che rappresenta la versione perforata del 919 con
diamantatura monolaterale inferiore.
Le perforazioni incrementano la flessibilità, lo scarico del truciolo e il raffreddamento.

Le prime tre strisce della pagina di destra del campionario presentano la famiglia più numerosa di
dischi diamantati del catalogo Komet: 911H nelle varie versioni di granulometria e rivestimento bilaterale o monolaterale.
La granulometria e il rivestimento su di un unico lato piuttosto che su entrambi influenzano lo
spessore globale della diamantatura, come si potrà notare dalla grafica delle strisce.
I materiali estetici – quindi resina composita e ceramica – sono i materiali sui quali impiegare la famiglia di dischi 911H.
La H della sigla 911H sta per Hyperflex; siamo di fronte ad un disco estremamente flessibile con
diamantatura di 3 mm sulla parte esterna del disco.
Unica eccezione: 911H in Ø 140 con estensione diamantata di soli 2 mm.
Iniziamo dai dischi con rivestimento diamantato bilaterale.

Il 911HEF a grana extrafine, anello giallo, è ovviamente indicato per ritocchi estremamente
raffinati, per i quali è necessario rilasciare una superficie veramente liscia.
Il 911H è lo standard di riferimento dei dischi diamantati, statisticamente quello di maggior
impiego.

Il 6911H a grana grossa, anello verde, consente un’asportazione più rapida, anche se non così
sottile come con la grana media.
Molto interessanti il 911HK e il 6911HK; in pratica dei 911H con una rivettatura “intelligente”.
La K della sigla sta per “Klick”, il suono che il tecnico può percepire quando lavora negli spazi
interprossimali tra dente e dente, nel caso inclini troppo il disco.
Si tratta di un avviso all’operatore a mantenere il disco in posizione assiale per produrre
separazioni precise e rettilinee.

C’è un altro modo per produrre in modo controllato separazioni rettilinee: impiegando i dischi
911HF e 6911HF.
La F della sigla sta per Flange: sono, per così dire, due rondelle a rinforzo, apposte sopra e sotto
il disco, come si può notare dalla grafica.
La funzione delle flange è quella di rendere la parte terminale diamantata del disco più stabile e
paradossalmente meno flessibile. In questo modo il disco produrrà delle separazioni veramente
precise, senza sbandierature.
Ovviamente ci sono tecnici che vogliono lavorare con inclinazioni più decise, perché vogliono
“pettinare” le superfici. Per tali esigenze, meglio ricorrere ad altri dischi.
I 911H monolaterali si dividono in due sottofamiglie, in base alla diamantatura
• sul lato inferiore 911HH
• sul lato superiore 911HV

Come già detto all’inizio, il fatto che la maggior parte dei dischi Komet sono già montati su mandrino, richiede un po’ di attenzione per i codici articolo.
Dipende da come il tecnico è abituato a lavorare:
In “avvicinamento” verso di sé, con il disco a diamantatura sul lato inferiore 911H
In “allontanamento” lontano da sé, con il disco a diamantatura sul lato superiore 911V
Statisticamente il disco 911HH risulta molto più richiesto (circa 10 volte di più) rispetto al 911HV.
Il 911HP – a diamantatura bilaterale – ha 6 perforazioni ovoidali che incrementano molto la flessibilità.
Non dimentichiamo che il 911HP è la versione perforata di un disco, il 911H, già flessibile (Hyperflex) di suo.
Un tale disco può operare anche su resina, senza troppi problemi di impastamento, grazie alla
funzione autoraffreddante delle perforazioni.
Sulla seguente striscia vengono esposti dei dischi decisamente particolari, per specifiche finalità di impiego.

Il 936 a segmenti di diamante nasce per la sgrossatura di ceramiche, gesso e resine estetiche e
per dentiere.
I segmenti diamantati abradono molto per via della granulometria supergrossa, mentre le parti
lisce non diamantate favoriscono il trasporto del truciolo prodotto.
Il risultato è una resa abrasiva veramente notevole.
Il 983 in granulometria ultrafine nasce per chi vuole utilizzare il disco per la “tessitura” delle
superfici, ma senza produrre le cosiddette faccette di abrasione, cioè degli spigoli.
La presenza di perforazioni arcuate accompagna la flessione del disco durante la rotazione e ne
mantiene la curvatura.
I ritocchi di precisione, per esempio su corone estetiche o faccette, non possono essere affidati a dischi troppo abrasivi; in tali casi meglio disporre di strumenti ad hoc, come appunto il 983.
Il 940 è un bilaterale completamente diamantato a grana fine, per la separazione fine su grandi
superfici di resine e ceramiche. Ricorda il 918B che però è a grana media.
Il D2014 – l’anno in cui è stato introdotto sul mercato – riprende il concetto del 936 con i segmenti
di diamante intervallati da parti non diamantate.
Il D2014 è a grana grossa, anello verde, e dispone di una superficie diamantata estesa fino al
rivetto, che assicura una resa abrasiva importante.

I Miniflex sono dischetti diamantati “mini”, come suggerisce la parola, per separazioni molto
precise, con diamantatura bilaterale solo al margine 943 o su tutto il disco 945B.
Il diametro ridotto (065 / 080 / 100) fa sì che la flessione esterna sia ridotta al minino e pertanto si
possano produrre tagli quanto mai rettilinei e localizzati.

Qui di seguito viene mostrato il disco 987P in Ø 480 per la separazione di monconi in gesso e in resina per modelli:

Qui di seguito vengono mostrati i dischi separatori a legante resinoso per il taglio dei perni di colata:

Ad eccezione del 9527 a grana diamantata, pensato per ceramica, tutti gli altri dischi separatori sono per leghe metalliche vili.
I dischi 9528 9529 9530 utilizzano come materiale abrasivo il biossido di alluminio Al2O3; la differenza fra loro consiste nello spessore della separazione, come si può notare dalla dicitura riportata sui dischi stessi.
Tutti questi dischi separatori sono rinforzati da una trama.

I dischi separatori mostrati qui sopra, sempre per leghe vili, non sono rinforzati da una telatura.
La differenza tra 9500 9501 9506 9512 sta nello spessore della separazione.
I 9507 sono invece rinforzati; non sono adatti alla separazione, ma sono pensati per asportare grandi quantità di materiale.

Qui sotto è possibile scaricare il campionario Komet dei dischi per laboratorio con immagini degli strumenti in alta definizione.

  • kit 2899 di dischi diamantati

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