Protocollo rifinitura intarsi con strumenti sonici della Dr.ssa Roberta Nuzzaci
Qui sotto è possibile scaricare il PDF della presentazione del Protocollo rifinitura intarsi con strumenti sonici della Dr.ssa Roberta Nuzzaci, descritto qui di seguito dall’autrice:
La ricerca di una semplificazione delle procedure cliniche per ottenere restauri in tempi rapidi senza scendere a compromessi sulla qualità è sempre stato l’obiettivo dell’odontoiatria, soprattutto in questo momento storico dove il nostro tempo e quello dei nostri pazienti è un bene molto prezioso. Il nuovo avvento delle tecnologie digitali all’interno dei nostri studi e la possibilità di progettare restauri in modalità chairside mi hanno portato a voler semplificare il più possibile i protocolli di preparazione e rifinitura degli intarsi; a questo proposito le punte soniche Komet si sono dimostrate un valido aiuto.
Paziente di 29 anni, si presenta in studio per sensibilità al freddo dell’elemento 2.6.
L’elemento 2.5 verrà riabilitato dopo la realizzazione del 2.6 dal momento che il paziente ha subito un infortunio recente e fatica a tollerare lunghe sedute.
Dopo aver testato la vitalità dell’elemento 2.6 ed escluso infiammazioni a carico della polpa, si decide di riabilitare l’elemento con la realizzazione, in modalità chairside, di un onlay in composito ibrido.
Eseguita l’anesetesia si effattuano dunque le scansioni preliminari delle arcate e della massima intercuspidazione.
L’elemento è stato isolato con diga di gomma e ed è stato rimosso il vecchio restauro e la lesione cariosa sottostante.
Sono stati eseguiti sigillo dentinale e build-up per permettere una adeguata preparazione dentale.
A questo punto si effettua un abbozzo di preparazione con 2 frese troncoconiche diamantate a grana grossa di diverso diametro.
Abbozzo preparazione occlusale con frese diamantate a grana grossa
Per la rifinitura del box occlusale e delle zone interprossimali vengono utilizzate le punte soniche. Ciò consente all’operatore meno esperto di avere un ottimo controllo nei movimenti, evitando possibili scatti che, con gli strumenti ad alta velocità, potrebbero portare a zone non correttamente preparate. Allo stesso tempo anche nelle mani di un operatore esperto le punte soniche facilitano l’esecuzione della preparazione soprattutto in situazioni più complesse come aperture ridotte della bocca o movimenti improvvisi del paziente. Il protocollo di rifinitura varia in base alla tipologia e all’ampiezza delle cavità di preparazione che riassumeremo in flowchart finali.
In questo caso specifico sono state utilizzate solo 2 punte soniche, invece che 2 frese rotanti troncoconiche a grana diamantata media , 2 strisce abrasive e una fresa a fiamma.
La prima parte della rifinitura prevede sempre l’utilizzo di punte soniche da stripping interprossimale SFM2F-SFD2F.
La parte liscia non lavorante di queste punte consente di essere estremamente protettivi nei confronti delle pareti interprosssimali dei denti vicini, inoltre usate in alternativa alla fresa a finire diamantata 859 314-0,10 e alle strisce abrasive a diversa granulometria DS25 e DS25F, mantengono il campo operatorio pulito e prevengono tagli nella diga di gomma, con possibile conseguente sanguinamento gengivale o passaggio di saliva e/o fluido crevicolare. Mantenere un campo operatorio pulito e isolato come vedremo faciliterà la presa di impronta digitale sotto diga dell’elemento preparato.
Per la rifinitura della preparazione occlusale in questo caso è stata necessaria soltanto una punta sonica SMF 7, in alternativa a 2 frese diamantate troncoconiche a grana fine di diversa dimensione: 8846KR 314-0.18 e 8845KR 314-0.25.
in alternativa a:
Gli angoli interni vengono arrotondati con fresa football diamantata a grana fine. L’impronta ottica non necessita di superfici dentali lucide riflettenti la luce del riunito (rigorosamente spenta); anzi le superfici specchianti rendono la rilevazione dell’impronta più difficoltosa (basti pensare che i primi scanner necessitavano di polveri intraorali per rendere le superfici dentali più opache possibili). Pertanto possiamo ritenere conclusa la fase di rifinitura.
La rilevazione dell’impronta sotto diga è veramente molto semplice: la diga rappresenta non solo un eccellente isolante (se adeguatamente montata e non recisa in fase di preparazione come precedentemente indicato), ma conferisce un contrasto cromatico che mette in evidenza i margini della preparazione perfettamente rilevati dallo scanner.
Dopo aver controllato il fitting del restauro, si cementa sotto diga , si esegue il controllo occlusale e, dopo rimozione della diga, la lucidatura finale.
E se la prepazione è per un overlay senza box interprossimali?
Qui sotto è possibile scaricare i PDF delle schede tecniche e del campionario delle punte soniche Komet.