Caso clinico del Dr.Fabio Scutellà sull’utilizzo delle frese con le tacche nelle preparazioni verticali
La Komet Academy è una comunità scientifica composta da odontoiatri esperti di alto livello coordinati dal Prof. Massimo Gagliani dell’Università di Milano.
Ringraziamo il Dr.Fabio Scutellà, membro della Komet Academy, per il seguente caso clinico (qui sotto in galleria sono visibili tutte le foto):
Nella preparazione protesica dei denti le linee di finitura con geometrie orizzontali sono da sempre considerate quelle più idonee ad una odontoiatria di qualità in modo particolare quando si parla di odontoiatria estetica realizzata attraverso l’uso di ceramiche integrali.
Per contro le geometrie verticali vengono quasi esclusivamente identificate come quelle da utilizzare nella preparazione di denti con problematiche parodontali, denti quindi con una ridotta sostanza dentale residua ma anche con un supporto parodontale sia qualitativamente che quantitativamente compromesso, ragion per cui la linea di finitura deve essere molto spesso posizionata sulla radice attraverso una limatura estremamente conservati.
In realtà le preparazioni verticali presentano una serie innumerevoli di vantaggi tra cui sicuramente il piu importante (ed ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica 1 Gavelis JPD 1981) è rappresentato dalla capacità di garantire un sigillo marginale decisamente migliore rispetto alle geometrie orizzontali motivo per il quale tali preparazioni producono una migliore risposta dei tessuti gengivali circostanti. Ma risultano anche essere preparazioni molto meno aggressive e destruenti riducendo notevolmente la sensibilità post-operatoria e/o la necessità di devitalizzare i denti (2 Borelli et al IJPRD 2105).
Negli ultimi anni l’utilizzo delle preparazioni verticali è diventato sempre più frequente soprattutto grazie all’avvento delle nuove ceramiche integrali (in particolare la zirconia monolitica e la zirconia trasducente) caratterizzate da notevoli proprietà estetiche abbinate ad una elevata resistenza meccanica anche a spessori ridotti (3 Reich et al JPD 2008).
Tuttavia una preparazione verticale intrasulculare eseguita in maniera inadeguata, poca attenta ma soprattutto senza alcun controllo in direzione apico-coronale (Fig.1) può creare gravi problemi al supporto parodontale attraverso una violazione iatrogena dell’ampiezza biologica (4 Gargiulo et al 1961 – 5 Kois 1994) con conseguenze che vanno dall’infiammazione cronica dei tessuti al sanguinamento gengivale fino alle recessioni ed al riassorbimento osseo (6 Maynard e Wilson J Perio 1979).
Per questo motivo l’utilizzo di strumenti dedicati e specificamente disegnati come le frese 6862D* (Fig.2) permettono il disegno di una preparazione verticale intrasulculare assolutamente compatibile con la salute pardonable garantendo allo stesso tempo una guarigione rapidissima dei tessuti ed una notevole predicibilità nel risultato finale (Fig.3).
Il corretto posizionamento apico-coronale della linea di finitura rispetto al margine libero gengivale dovrebbe essere sempre contenuto all’interno del solco gengivale clinico (7 Kois Perio2000 1996) e comunque mai più profondo di 1 mm anche qualora il solco, in condizioni di salute, avesse una profondità superiore.
La prima tacca sulla fresa 6862D è posizionata esattamente ad 1 mm dalla punta della fresa stessa per cui durante la preparazione del dente la prima tacca dovrebbe essere sempre visibile. Questo garantisce il posizionamento della linea di finitura non oltre 1 mm dal margine gengivale libero in maniera certa e predicibile con tutti i vantaggi clinici e biologici che questo comporta (Fig.4-5).
Un recente lavoro scientifico (8 Scutella F et al IJPRD 2017) ha dimostrato come l’attenta applicazione di protocolli clinici che prevedano l’utilizzo di queste frese e quindi un totale controllo nel posizionamento intrasulculare della linea di finitura, garantisce risultati parodontali predicibili e stabili nel tempo con una bassissima incidenza di recessioni (5%) nettamente al di sotto della media degli altri lavori presenti in letteratura con valori che vanno dal 12% al 34% (9 Goodacre et al JPD 2003- 10 Orkin et al JPD 1987).
*Nota: le frese Komet 6862D e 6863D con marcature laser sono state ideate dai Dottori Ezio Bruna e Andrea Fabianelli
Qui sotto è possibile scaricare il PDF della scheda tecnica delle diamantate 6862D e 6863D e il PDF della guida agli strumenti rotanti e oscillanti per conservativa.