Qui sotto è possibile scaricare il PDF delle schede tecniche delle punte soniche per ambito protesico.
Caso clinico del Dr. Ugo Macca: correzione estetica con faccette in ceramica di un sorriso discromico
Ringraziamo il Dr.Ugo Macca di Siracusa, membro della Komet Academy, per il seguente suo caso clinico (qui sotto in galleria sono visibili tutte le foto):
Caso clinico: correzione estetica con faccette in ceramica di un sorriso discromico
Al fine di migliorare un’estetica gravemente compromessa (Fig. 1) da macchie da tetraciclina su tutti gli elementi dentari (Fig.2), si è provveduto alla loro ricopertura con veneer in ceramica adesiva.
Il trattamento di decolorazioni così intense (Fig.3) con bleaching non garantisce risultati ottimali (sia in office che domiciliare). Una valutazione attenta del sorriso consiglia anche un leggero allungamento degli incisivi superiori per armonizzare meglio la linea del sorriso con la linea del labbro inferiore (Fig.4).
Non prevedendo ulteriori cambiamenti di forma si sceglie una preparazione a spessore lungo tutta la superficie del dente in modo da garantire spazi uniformi al ceramista che dovrà coprire le macchie sottostanti ridando brillantezza ai denti. A tal fine si sceglie una fresa cilindrica a testa arrotondata (6881) da 1 mm (Fig. 5-6) utilizzata per metà (0,5 mm) in modo da limitare la profondità della preparazione che altrimenti esalterebbe la gradazione grigio-marrone del moncone sottostante.
L’odontotecnico incrementerà di 0,5 mm lo spessore vestibolare delle faccette per ottenere uno spessore totale di 1 mm tale da consentire una stratificazione adeguata della ceramica. Dopo l’esecuzione di anestesia locale plessica si inizia a delineare la cornice della preparazione con una fresa a pallina (S6801) su moltiplicatore anello rosso (Fig.7).
Si passa quindi alla fresa cilindrica utilizzata per metà lungo tutta la parete vestibolare seguendone la convessità e le inclinazioni (Fig.8-9).
La preparazione si estende da quarto a quarto (Fig.10).
Si passa poi alla rifinitura finale dopo aver inserito nel solco un filo retrattore 3 zeri (Fig.11), utilizzando la fresa anello rosso di forma e di dimensioni corrispondenti alle precedenti (Fig.12-13) (8801 / S6801).
Si completa dopo aver delineato il margine con un manipolo sonico (Fig.14) usando una punta (Fig.15) di forma uguale alla precedente (SF979) e definendo la zona interprossimale con punte (Fig.16) (SF8878KD / SF8878KM) a sezione semicircolare lavorante solo dalla parte rotonda per il lato distale e mesiale.
In tal modo si può definire al meglio forma e profondità delle preparazioni senza intaccare le pareti adiacenti. Il passaggio finale prevede la lucidatura con punte di Arkansas e gommini (Fig.17).
Dopo aver completato la lucidatura (Fig.18) si provvede alla selezione del colore con la foto classica degli esemplari della scala VITA (Fig.19), con lo spettrofotometro ed anche col confronto dell’effetto di coprenza tra vari campioni precedentemente realizzati dal laboratorio. Si confrontano feldspatica (F), disilicato media opacità (MO), disilicati light traslucenti A1 e A2 (Fig.20).
La scelta ricade sulla ceramica feldspatica (Fig.21) da stratificare su modello duplicato in refrattario (Fig.22-23 ).
Dopo aver isolato con diga l’intera arcata, la cementazione delle faccette si esegue singolarmente (Fig.24 A-B) iniziando dall’incisivo centrale con tecnica total etch e composito fotopolimerizzante riscaldato.
Il risultato finale (Fig.25) mostra l’ottima integrazione del tessuto molle con i manufatti protesici e soddisfa pienamente la paziente che sottolinea di “aver ritrovato il piacere di sorridere” (Fig.26).
Il confronto fra le immagini prima e dopo il trattamento (Fig.27) conferma il sostanziale miglioramento delle caratteristiche ottiche di colore e lucentezza dei denti.